Crisi, Corrado Passera: Italia in recessione per tutto il 2012

Corrado PasseraIl discorso tenuto oggi dal ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, dinanzi alla Commissione Bilancio della Camera, ha provocato un elevato pessimismo sui mercati finanziari, tanto che il listino di Milano ha chiuso la seduta con pesanti perdite.

L’ex numero uno di Intesa Sanpaolo ha descritto uno scenario raccapricciante, con una crescita inesistente nell’anno e un sistema bancario con i rubinetti chiusi, impaurito da un contesto poco entusiasmante. Il ministro ha parlato di “credit crunch” e dell’esigenza di intervenire tempestivamente.

Passera riferisce comunque di una crisi internazionale, riferendosi a quanto dichiarato dall’Ocse circa lo scenario generale, e nello specifico alla situazione di Madrid che negli ultimi giorni è nel mirino della speculazione internazionale. Tornando all’Italia, le previsioni dell’Ocse per il 2012 sono di un Pil in contrazione dell’1,6% nel primo trimestre, e dello 0,1% nel secondo trimestre.

In serata Passera ha addolcito le parole espresse nel pomeriggio. Molto probabilmente non si aspettava una reazione così dura da parte dei mercati finanziari. In particolare dopo aver confermato che il 2012 sarà un anno di recessione, ha precisato che soltanto convincendo i mercati ad investire sul nostro Paese si potrà evitare questa situazione e assicurare un’inversione di tendenza.

Bisogna intervenire sulla crescita e continuare a fare riforme strutturali, continua il ministro dello Sviluppo Economico, stimolando la competitività delle imprese

Il tema centrale per il governo tecnico, in questo momento, rimane quello del mercato del lavoro, sempre oggetto di riforma. Intervenendo al Congresso dell’Ugl, Corrado Passera, ha precisato l’importanza di intervenire anche in questo ambito, sottolineando che il disagio sociale nel lavoro continua ad estendersi ininterrottamente.

vendita auto 2012Intanto in giornata è stato pubblicato il dato sulle vendite auto, calate del 32% nel mese di marzo rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Il dato palesa lo stato di recessione del Paese ed il difficile momento che sta attraversando un settore che presenta forti criticità in Italia, sia in termini di produttività che di occupazione.

In giornata è uscita una nota da parte dell’associazione dei concessionari, che ha imputato i dati disastrosi ad alcuni fattori ben precisi come il vertiginoso incremento dei prezzi della benzina, l’incremento dei pedaggi autostradali e l’aumento delle tasse. Anche Federauto ha posto l’accento sul rincaro benzina, ormai sull’1,9 euro, attribuendo gran parte delle responsabilità al governo tecnico guidato da Mario Monti che ha provocato l’ascesa delle tariffe.

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