Come costruire un portafoglio d’investimento?

Facile a dirsi, difficile da spiegare in un singolo articolo, cosi come in un libro. Il vero problema è che, soprattutto in Italia, non si hanno nemmeno le basi dell’educazione finanziaria e questo rende ancora più complicato affrontare con semplicità un tema in realtà piuttosto complesso.

Un portafoglio d’investimento altro  non è che un aggregazione di asset finanziari quanto più coerenti al livello di conoscenze e competenze dell’investitore ed al suo profilo finanziario. Quest’ultimo è rappresentato da tre elementi tra di loro coordinati:

  • obiettivi dell’investitore;
  • livello di rischio;
  • orizzonte temporale.

 

La stragrande maggioranza di investitori non conosce neppure il proprio profilo finanziario e questo porta ad assumere decisioni incoerenti alle proprie aspettative, spesso vero motivo dell’insuccesso delle relative strategie d’investimento.

Gli investimenti sono in realtà condizionati da un altro fattore, spesso più decisivo degli altri, quello emotivo. Un’errata interpretazione degli eventi di mercato, può comportare assunzioni di decisioni non razionali e spesso errate.

Il principio cardine di un portafoglio d’investimento è la diversificazione, che ci dice il peso attribuito alle varie asset class all’interno del portafoglio. Le principali asset class sono:

  • Azioni;
  • Obbligazioni;
  • Titoli di Stato;
  • Liquidità;
  • Oro;
  • Immobili

 

E’ possibile investire in diversi modi in queste macrocategorie, sia acquistandole direttamente che attraverso altri strumenti come futures, opzioni, etf, fondi, ecc.. ognuno con caratteristiche nettamente diverse.

Il processo di assegnazione di un peso alle diverse asset class viene definito tecnicamente asset allocation

Il peso attribuito a ciascun asset class all’interno del proprio portafoglio dipende dal profilo finanziario. Investitori prudente tenderanno a salvaguardare il proprio capitale per cui privilegeranno titoli del reddito fisso, che prevedono a scadenza il rimborso del capitale investito come obbligazioni e titoli di Stato mentre avranno una parte residuale o addirittura nulla investita in azioni che di contro, sottopongono l’investitore ad una elevata volatilità che può tramutarsi nel breve periodo a forti rialzi o ribassi del titolo considerato.

Non basta costruire un portafoglio per dormire tranquilli. Un portafoglio efficiente richiede una continua manutenzione, con riposizionamenti sulla base sia di mutate condizioni macroeconomiche che cambiamenti nel profilo dell’investitore.

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