Dal noto vertice Eurugruppo di fine giugno l’euro si è apprezzato in maniera significativa nei confronti delle principali monete estere, creando non poche preoccupazioni ai leader europei che si trovano a fronteggiare una fase di piena recessione con una valuta piuttosto forte.
Che l’economia non possa ripartire con un euro così forte è prevedibile e non si nasconde dietro l’angolo il presidente Bce Mario Draghi, che durante una conferenza stampa a Madrid, ha sottolineato che quanto accaduto mostra un ritorno di fiducia importante verso l’Europa, ma che sono in corso studi per verificare le conseguenze che lo stesso possa produrre sull’economia comunitaria.
Negli ultimi mesi si è parlato di una guerra valutaria in corso, in quanto gli emergenti ma anche gli Stati Uniti stanno adottando politiche monetarie accomodanti, con l’obiettivi di ridare competitività alla propria economia attraverso la svalutazione monetaria. A questo non crede però Draghi che smentisce che sia in atto una guerra valutaria, smentendo ogni possibilità in tal senso, annunciando che durante il prossimo G20 si discuterà sui tassi di cambio.
Tornando all’economia comunitaria Draghi ha sottolineato che il Paese è sulla giusta strada per una ripresa dell’economia, anche se c’è molto da fare soprattutto da parte dei singoli governi dopo quanto realizzato dalla banca centrale. Inoltre ha sottolineato che le banche oggi sono adeguatamente capitalizzate, e nelle condizione di svolgere la propria funzione fondamentale di sostegno all’economia erogando finanziamenti a famiglie e imprese.
Interrogato sui meccanismi di sostegno della Bce alle banche comunitarie, il presidente ha annunciato che verranno messi in campo esclusivamente in caso di effettiva necessità e verranno valutati con attenzione.
Qualche mese fa la Spagna è stata vicina ad ottenere un aiuto dalla banca centrale ma poi il miglioramento delle condizioni di mercato hanno evitato il ricorso agli aiuti con le banche iberiche che sono tornate a finanziarsi sui mercati a tassi tutto sommato sostenibili. Il premier Mariano Rajoy oggi ha assicurato che il Paese tornerà a crescere già nel 2013 e che quanto successo lo scorso anno è ormai alle spalle.