Seduta di elevata volatilità quella di ieri per la borsa italiana, che chiude in rialzo dello 0,38%. Meglio le altre piazze europee con il Dax di Francoforte in rialzo dell’1,16% ed il Cac 40 di Parigi dell’1,37%.
Bene i titoli del Lingotto, dopo le parole di John Elkann che ha assicurato l’intenzione del management di continuare ad investire in Italia. Il numero uno di Exor ha sottolineato come negli ultimi anni ha investito nel Bel Paese circa 3 miliardi di euro per quanto riguarda il ramo industrial, 10 miliardi di euro per il ramo auto motive.
Il presidente Elkann ha inoltre aggiunto sia per Chrysler che per Fiat il gruppo conferma gli obiettivi preventivati a inizio anno, nonostante il ridimensionamento della crescita mondiale.
Chiusura in grande spolvero anche per Wall Street con l’indice Dow Jones ed il Nasdaq in rialzo rispettivamente dell’1,01 e dell’1,26%.
Continuano le polemiche su Facebook il cui titolo in borsa è sempre vittima di pesanti perdite. Il social network ha perso quota 30 dollari, con un ribasso che sfiora il 10%.
Tornando all’Italia le tensioni come per gli altri Paesi periferici sono sempre dovute all’incertezza che si respira in Grecia, dove tuttavia gli ultimi sondaggi danno in vantaggio uno dei partiti pro Troika, staccando leggermente la fazione di estrema sinistra che invece si è detta a favore di una revisione degli accordi raggiunti con Fmi e Bce.
Tornando all’Italia, nella giornata di ieri è stato positivo l’esito delle aste sui titoli di Stato a un anno. Interamente collocati anche i Bot semestrali per 8,5 miliardi di euro, con un rendimento in crescita al 2,104%, rispetto a 1,772%.
Lo spread tra Btp e Bund continua a registrare passi in avanti, soprattutto a causa della forte contrazione del rendimento del titolo di Stato tedesco decennale, che si è portato ad un nuovo minimo all’1,346%. Il differenziale di rendimento sfiora i 450 punti base, mentre quello spagnolo supera i 500 punti base.
Forse siamo arrivati alla fine di Facebook? Quanto meno in borsa.
Semplicemente era stata sopravvalutata. Il ridimensionamento che sta subendo da quanto è sui mercati è assolutamente fisiologico.