Posso guidare un’auto con assicurazione intestata a un’altra persona?

Assicurazioni auto proprietarioGuidare un’auto intestata caratterizzata dall’avere una polizza auto intestata ad un’altra persona è possibile. Il proprietario di un determinato veicolo, infatti, non dove obbligatoriamente essere anche l’intestatario dell’assicurazione auto, ovvero l’individuo che si impegna a pagare il premio alla compagnia assicuratrice.

Ricordiamo che per ridurre i costi legati all’assicurazione della propria auto, che in Italia, soprattutto in alcune regioni, può raggiungere valori anche molto elevati, la soluzione migliore è rappresentata dalla possibilità di individuare il preventivo più conveniente tra le varie proposte disponibili sul comparatore per assicurazioni auto.

E’ importante sottolineare, per quanto riguarda la possibilità di guidare un’auto con assicurazione intestata ad un’altra persona, la differenza presente tra il contraente della polizza, che come detto in precedenza è rappresentato da colui che sottoscrive il contratto, ed il proprietario dell’auto, ovvero il soggetto che risulta registrato presso il Pubblico Registro Automobilistico come intestatario del veicolo (PRA).

Al momento della sottoscrizione di una nuova assicurazione auto, il premio assicurativo viene calcolato basandosi sulla classe di merito relativa al proprietario dell’auto stessa. Non è possibile, quindi, utilizzare l’eventuale classe di merito migliore del contraente. Il vantaggio di sottoscrivere un’assicurazione per un’auto di proprietà di un’altra persona è rappresentato dalla possibilità di evitare i costi legati al passaggio di proprietà. Per quanto riguarda i costi assicurativi non vi sono particolari vantaggi.

Ricordiamo, in ogni caso, che è possibile utilizzare la Legge Bersani per assicurare una nuova auto che entri per la prima volta nel parco macchine familiare. Grazie a questa legge, infatti, si potrà ereditare la classe di merito di un convivente appartenente al proprio Stato di famiglia al fine di assicurare un’auto che entri a far parte per la prima volta del parco macchine del nucleo familiare. Questo scenario rappresenta una soluzione per poter sfruttare la classe di merito di un membro della propria famiglia.

Per quanto riguarda, invece, la possibilità di guidare un’auto di proprietà di un’altra persona, non familiare o convivente, non ci sono particolari limitazioni per il breve periodo. Se, invece, si guida un’auto intestata a terzi per periodi lunghi e continuativi, al fine di evitare una multa, vanno annotati sulla Carta di Circolazione e nell’Archivio Nazionale dei Veicoli i dati dell’automobilista. Un caso tipico che descrive quest’eventualità è quello delle flotte aziendali.

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