Titoli di Stato

borsa italiaLa vendita ai risparmiatori di Titoli di Stato è una modalità che lo Stato stesso adotta per finanziare il proprio debito pubblico. Infatti si tratta di obbligazioni che il Ministero dell’Economia e delle Finanze emette periodicamente mettendole sul mercato e vendendole ai risparmiatori che, acquistandole, percepiscono un interesse, mettendo contemporaneamente il proprio capitale investito a disposizione dello Stato; tale capitale verrà restituito maggiorato dei relativi interessi maturati.

Si tratta di forme di investimento piuttosto sicure in quanto è lo Stato stesso a garantire sul buon esito delle operazioni.

Prima di analizzare nel dettaglio diverse forme di Titoli di Stato, vediamo di capire quali sono le modalità che l’investitore ha a disposizione per acquistarli.

Innanzitutto è utile sapere che l’acquisto può avvenire solo ed esclusivamente per intermediazione di una banca o di un altro intermediario finanziario, e può inoltre avvenire con due diverse modalità: o partecipando ad un’asta al momento dell’emissione del titolo stesso, oppure su un mercato secondario in un momento successivo rispetto all’emissione.

Fino al 1999 tali titoli avevano una consistenza cartacea e l’investitore aveva “fisicamente” nelle proprie mani il titolo acquistato, con il quale poi si recava in banca al momento della scadenza per farsi staccare la cedola allegata e riscuotere gli interessi maturati. Attualmente le condizioni sono decisamente differenti in quanto l’investitore non riceve più dalla banca il titolo cartaceo ma, a testimonianza dell’acquisto avvenuto, avrà solo la ricevuta bancaria.

L’accredito degli interessi maturati avviene direttamente sul conto corrente dell’investitore.

La modalità di acquisto dei titoli tramite asta prevede una prenotazione anticipata da parte dell’investitore dei titoli che intende acquistare (per un valore minimo di 1000 euro). Il vantaggio di questo tipo di acquisto sta nel fatto che l’investitore non deve corrispondere delle somme a titolo di commissione bancaria ma, allo stesso tempo, egli avrà lo svantaggio di non conoscere anticipatamente il prezzo di mercato del titolo stesso.

Se l’investitore sceglie di acquistare successivamente sul mercato, vantaggi e svantaggi si capovolgono rispetto alla situazione precedente: si conoscerà il prezzo del titolo acquistato ma si dovranno pagare le commissioni bancarie.

Altra cosa interessante da conoscere prima di decidere se investire in titoli di stato è il modo in cui essi vengono tassati. Se l’investitore non è una persona fisica ma, per esempio, un’azienda commerciale, gli interessi percepiti per aver investito in titoli non sono soggetti a ritenuta fiscale e semplicemente contribuiscono all’ammontare totale del reddito imponibile complessivo. Se invece l’investitore è una persona fisica la tassazione sugli interessi si applica in automatico con un’aliquota pari al 12,50% a titolo di imposta sostitutiva che esaurisce completamente gli obblighi fiscali da parte dell’investitore.

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