Salvataggio Grecia: tensioni Merkel – Fmi

Il pericolo default Grecia non è ancora scampato. A chiedere ancora tempo per decidere non sono gli Stati extraeuropei ma proprio l’Europa, con Angela Merkel in testa.

Antonis Samaras crisi grecaA questo punto rimane difficile comprendere se la tranche di aiuti da circa 44 miliardi di euro per salvare il Paese verrà concessa o meno, perché il vertice convocato e durato qualcosa come 12 ore sarebbe dovuto bastare per incrociare gli interessi delle parti in causa.

Il premier ellenico Antonis Samaras non ha preso nel migliore dei modi l’ennesimo rinvio sottolineando che al default del suo Paese seguirebbero conseguenze amare per tutto il vecchio continente, per via delle influenze sulla moneta unica.

Lunedì verrà presa la decisione definitiva, e nonostante prevalga l’ottimismo i continui rinvii non fanno altro che alimentare tensione sul Paese, che non può più permettersi di aspettare. A rendere difficile la situazione il rapporto presentato dalla Troika che di fatto ha sottolineato che il Paese nei prossimi anni avrà ancora bisogno di aiuti nonostante i 240 miliardi già ricevuti e che sarà difficile centrare l’obiettivo del debito al 120% del Pil entro il 2020.

Per raggiungere l’obiettivo sarebbe necessario tagliare il rimborso dei prestiti concessi dalla zona euro, situazione alla quale si oppone fortemente la Germania che al massimo, concederebbe due anni di proroga al Paese come richiesto inizialmente dai politici ellenici. L’alternativa è quella di ridurre il tasso di interesse sugli stessi purché non ci sia perdita su capitali.

Aiuti Grecia TroikaIl parere di Christine Lagarde, presidente Fmi è invece diverso e a quanto pare trova il sostegno del neo rieletto presidente della Casa Bianca Barack Obama. L’economista francese spinge per un haircut come avvenuto per gli investitori privati, che rimette finalmente nuovamente in sesto l’economia del Paese perché altrimenti difficilmente potrà centrare gli obiettivi.

Il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Junker ha sottolineato che non è stato possibile trovare un accordo per divergenze interne dopo aver discusso fino alle 5 del mattino e se ne riparlerà lunedi prossimo sperando di trovare l’accordo definitivo.

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