Il bonus famiglia 2021 e i sostegni alle famiglie

Ormai da tempo sono in essere varie tipologie di sostegni riservati alle famiglie, in modo particolare a quelle che hanno figli. Di seguito viene effettuato un riassunto in forma lineare e sintetica dei Bonus Famiglia 2021, allo scopo di illustrare l’argomento a coloro che molte volte si trovano in difficoltà a doversela cavare tra nuovi bonus, disposizioni normative e quant’altro. 

Uno sguardo generale ai Bonus Famiglia 2021

I sostegni per le famiglie sono in essere da molto tempo, ma in conseguenza dell’emergenza pandemica e perciò delle difficoltà economiche che molte famiglie si sono trovate e si trovano a dover fronteggiare, il Consiglio dei Ministri ha ampliato la molteplicità dei Bonus Famiglia 2021, concedendo sostegni ai nuclei familiari, in modo particolare a quelli che hanno bambini.

Di seguito viene riportato l’elenco dei Bonus Famiglia 2021:

  • bonus genitori single;
  • bonus asilo nido;
  • assegno unico figli; 
  • bonus mamme domani;
  • bonus bebè;
  • congedo parentale di paternità;
  • assegno di maternità.

L’assegno unico per i figli nel Bonus Famiglia 2021

Attraverso la Legge di Bilancio 2021, è stata effettuata, al momento, l’introduzione di un’opzione all’assegno unico universale, che, infatti, entrerà in vigore dall’anno 2022 e racchiuderà tutti i Bonus Famiglia.

L’assegno unico per i figli viene riservato a favore dei nuclei familiari che hanno figli a carico minori di 18 anni e la relativa domanda può essere effettuata se si fa parte in una delle categorie di seguito indicate:

  • lavoratori autonomi;
  • disoccupati;
  • coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
  • titolari di pensione da lavoro autonomo;
  • nuclei familiari che, per mancanza dei requisiti, non possono ricevere l’assegno per il nucleo familiare.

L’ammontare dell’assegno unico per i figli è collegato sia all’Isee che al numero dei figli a carico, nel caso di nuclei familiari con più di due figli viene stabilito un aumento del 30%, mentre nell’ipotesi della presenza di figli portatori di disabilità, l’incremento dell’importo dell’assegno unico corrisponde a 50,00 euro. 

Il Bonus genitori single

Per quanto riguarda i nuclei familiari monoparentali e monoreddito, formate da un solo genitore e con figli disabili, attraverso il Decreto Sostegni Bis, è stato effettuata l’introduzione del bonus genitori single. 

L’importo che compete è pari a 500,00 euro mensili per la durata di tre anni, però al momento della stesura della presente informativa siamo in attesa dell’uscita del Decreto attuativo contenente i relativi chiarimenti per conoscere i requisiti occorrenti, i parametri per il conteggio del relativo importo spettante, e le procedure per la presentazione della richiesta.  

Il Bonus asilo nido

Il Bonus asilo nido è un sostegno riservato ai nuclei familiari con bambini piccoli aventi un’età compresa tra 0 e 3 anni.

Per poter ottenere l’importo spettante è indispensabile la presentazione dell’Isee e questo dal momento che sulla base dei parametri dell’importo dell’Isee stessa e dei componenti del nucleo familiare, vengono stabiliti gli importi di questo Bonus Famiglia 2021. 

In dettaglio, le fasce dell’Isee ed i relativi importi del bonus sono di seguito indicati:

  • Isee fino a 25.000,00 euro, bonus asilo nido per un ammontare complessivo massimo pari a 3.000,00 euro;
  • per Isee tra 25.001,00 e 40.000,00 euro, bonus asilo nido per un ammontare complessivo massimo pari a 2.500,00 euro;
  • Isee oltre i 40.000,00 euro, bonus asilo nido per un ammontare complessivo massimo pari a 1.500,00 euro.

La richiesta deve essere presentata in via telematica, direttamente dal sito dell’Inps tramite un apposito modello precompilato. 

Il Bonus mamme domani previsto nel Bonus Famiglia 2021

E’ possibile effettuare la richiesta di questo Bonus Famiglia 2021 senza la necessità della presentazione dell’Isee.

Si tratta di un sostegno che avrà durata fino al 31 dicembre 2021, per poi essere incorporato nell’assegno unico universale. 

Il Bonus mamme domani, conosciuto anche come premio nascita, consiste nella corresponsione dell’importo di 800,00 euro a favore delle future mamme e compete sia in caso di parto, che in caso di adozione. 

Bonus figlio

Il Bonus bebè

Anche per quanto riguarda questo Bonus Famiglia 2021 non è indispensabile la presentazione dell’Isee, anche se comunque è suggerito.

Questo sostegno è riservato ai nuclei familiari che nel corso dell’anno 2021 hanno visto l’arrivo di un nuovo bambino, sia per parto, che per adozione.

L’ammontare che compete è collegato al reddito, per questo motivo viene suggerito di presentare anche l’Isee.

In dettaglio, l’importo di riferimento viene stabilito come di seguito indicato:

  • per Isee fino a 7.000,00 euro, bonus bebè di 160,00 euro al mese;
  • Isee tra 7.000,01 e 40.000,00 euro, bonus bebè di 120,00 euro al mese; 
  • per Isee oltre i 40.000,00 euro, bonus bebè di 80,00 euro al mese.

La domanda di questo Bonus Famiglia 2021 deve essere presentata entro 90 giorni dal momento della nascita oppure dall’adozione, e non è prevista la corresponsione delle somme riguardanti le mensilità perdute. 

Il congedo paternità

I nuovi papà hanno il diritto di beneficiare del congedo di paternità per un periodo di 10 giorni lavorativi, in modalità continuativa oppure in più periodi distinti.

La richiesta del congedo deve essere effettuata entro il termine di cinque mesi dalla nascita oppure dall’adozione del bambino. 

Questo Bonus Famiglia 2021, è ininfluente sui giorni di maternità facoltativa riservati alla madre, si tratta, invece, di un beneficio obbligatorio per il quale il lavoratore ha diritto al 100% dell’intera retribuzione. 

La domanda del congedo paternità può avere luogo attraverso due modalità:

  • indennità pagata dal datore di lavoro, in questo caso le date che si ha l’intenzione di usufruire come congedo paternità devono essere comunicate al datore di lavoro con almeno 15 giorni di anticipo e quest’ultimo comunica all’Inps le giornate di congedo fruite, attraverso il flusso Uniemens;
  • indennità pagata dall’Inps, in questo caso è necessario presentare la richiesta in via telematica direttamente all’Inps, che poi provvede al pagamento con le modalità che il richiedente ha indicato nella domanda. 

L’assegno di maternità

Si tratta di un contributo economico a sostegno della maternità stabilito dall’art. 74 della Legge n. 151 del 26 marzo 2001 e successive modifiche ed integrazioni, la cui domanda deve essere presentata entro il termine di sei mesi dalla data della nascita del figlio.

L’assegno spetta, per ogni figlio nato, oppure in adozione o affidamento preadottivo purché non abbia superato i 6 anni di età, alle donne che:

  • non beneficiano di alcun trattamento economico per la maternità;
  • non beneficiano di indennità o di altri trattamenti economici a carico dei datori di lavoro privati o pubblici;
  • beneficiano di un trattamento economico di importo inferiore rispetto all’importo dell’assegno.

L’assegno, che per l’anno 2021 è pari a 1.740,60 euro, spetta per ogni figlio quindi, in caso di parto gemellare oppure in caso di adozioni o affidamento di più minori, l’importo è moltiplicato per il numero dei nati / adottati / affidati.

 Può richiedere il contributo la madre:

  • cittadina italiana o di stato membro dell’Unione Europea;
  • titolare di carta di soggiorno di lungo periodo CE;
  • coniugata con cittadino italiano o cittadino di stato membro dell’Unione Europea;
  • cittadina rifugiato politico;
  • cittadina apolide;
  • titolare di permesso per protezione sussidiaria;
  • cittadina lavoratrice del Marocco, Tunisia, Algeria e Turchia;
  • cittadina titolare del permesso unico per lavoro o con autorizzazione al lavoro e i suoi familiari, ad eccezione delle categorie espressamente escluse dal Decreto Legislativo n. 40 del 4 marzo 2014.  

Per la presentazione della domanda occorre essere in possesso di Isee in corso di validità e, per l’anno 2020, con un valore non superiore a 17.416,66 euro.

La domanda deve essere presentata al Comune allo entro il termine perentorio dei sei mesi dalla data della nascita del figlio.

Il Comune, dopo avere controllato la sussistenza di tutti i requisiti, concede oppure nega l’assegno con un proprio provvedimento, e lo comunica a chi ha presentato la richiesta. In caso di concessione, il Comune trasmette all’Inps i dati necessari per il pagamento e l’Istituto provvede al pagamento dell’assegno con le modalità che la richiedente ha indicato nella domanda.

Paolo Chiari
Commercialista – Revisore Contabile
paolo.chiari@studiochiari.com

You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Lascia un Commento