La dichiarazione dei redditi nel regime forfettario

Un soggetto che apre la partita Iva in regime fiscale forfettario, in qualità di libero professionista oppure di lavoratore autonomo, nel corso del primo anno di svolgimento dell’attività non dovrà provvedere a versamenti di importi relativi ad imposte e contributi in fase di dichiarazione dei redditi.

Sicuramente questo può essere considerato un buon beneficio, ma solamente nel breve periodo, infatti negli anni seguenti dalla dichiarazione dei redditi nel regime fiscale forfettario scaturiranno versamenti di importi abbastanza rilevanti per quanto riguarda le imposte ed i contributi. 

La prima dichiarazione dei redditi nel regime fiscale forfettario

Un soggetto, iscritto alla Gestione Separata Inps, che ha aperto la partita Iva in regime fiscale forfettario nel corso dell’anno 2020, non è tenuto ad effettuare versamenti relativi ad imposte e contributi fino al mese di giugno 2021.

Infatti vige la norma in base alla quale nel corso del primo anno di svolgimento dell’attività, nel caso di cui sopra l’anno 2020, non si dovrà procedere al versamento di alcun acconto per l’anno 2021, e questo sia per le imposte che per i contributi previdenziali Inps.

La prima Dichiarazione dei redditi nel regime forfettario per chi ha aperto la partita Iva nel corso dell’anno 2020, viene presentata nell’anno 2021 e, chiaramente, si riferisce all’anno 2020.

Di conseguenza, nei mesi di giugno e di novembre 2021, il soggetto titolare di partita Iva è tenuto ad effettuare versamenti per importi complessivi abbastanza rilevanti.

Infatti dovrà procedere al versamento degli importi a saldo per l’anno 2020, sia per quanto riguarda le imposte che i contributi previdenziali Inps, che fino a quel momento non erano stati mai versati.

Inoltre dovrà procedere al versamento anche di un consistente acconto per l’anno 2021, sia per quanto riguarda le imposte che i contributi previdenziali Inps. 

Per quale motivo il versamento dell’acconto si effettua dal secondo anno

Nel corso del primo anno di svolgimento dell’attività non è possibile poter effettuare una stima del reddito per l’anno in argomento, di conseguenza non viene previsto il versamento degli acconti.

E’ quindi evidente che il versamento degli acconti deve slittare, per il suddetto motivo, all’anno successivo, in fase di dichiarazione dei redditi nel regime forfettario.

Tasse regime forfettario

Un esempio tangibile di dichiarazione dei redditi nel regime forfettario

Un soggetto apre la propria partita Iva come libero professionista nel mese di aprile 2020 e dalla dichiarazione dei redditi scaturiscono i dati di seguito indicati:

  • il fatturato per l’anno 2020 ammonta a 24.641,00 euro;
  • il coefficiente di redditività collegato all’attività esercitata da parte del soggetto corrisponde al 78%;
  • in base al suddetto coefficiente di redditività, il reddito effettivo del soggetto è pari a 20.000,00 euro;
  • le imposte sostitutive, previste per il regime forfettario, per l’anno 2020, che sono pari al 5%, corrispondono a 1.000,00 euro;
  • i contributi previdenziali Inps per l’anno 2020, che sono pari al 25,72%, corrispondono a 5.144,00 euro;
  • di conseguenza i tributi complessiviriferibili all’anno 2020 sono pari a 6.144,00 euro (1.000,00 + 5.144,00);
  • nei mesi di giugno e di novembre 2021, il soggetto dovrà procedere al versamento dei tributi complessivi riferibili all’anno 2020, nonché, degli acconti relativi all’anno 2021, sia per le imposte che per i contributi previdenziali Inps;
  • ai fini imposte l’acconto per l’anno 2021 corrisponde al 100% delle imposte sostitutive di competenza per l’anno 2020, perciò in questo caso 1.000,00 euro;
  • ai fini Inps l’acconto per l’anno 2021corrisponde all’80% dei contributi previdenziali Inps di competenza per l’anno 2020, perciò in questo caso 4.115,20 euro;
  • di conseguenza l’importo complessivo degli accontiper l’anno 2021è pari a 5.115,20 euro (1.000,00 + 4.115,20);
  • in base a quanto sopra il soggetto nei mesi di giugno e di novembre 2021 dovrà versare complessivamente 11.259,20 euro (6.144,00 + 5.115,20).

Le soluzioni di versamento

Quanto sopra riportato, è, in pratica, il meccanismo del funzionamento del saldo e dell’acconto per quanto riguarda il regime fiscale forfettario.

Inoltre, si precisa che gli importi sia dei saldi che degli acconti possono essere versati in un’unica soluzione oppure rateizzati, tra i mesi di giugno e di novembre 2021. Infine, si ricorda che dall’anno successivo, in questo caso l’anno 2022, in fase di dichiarazione  dei redditi, risulterà evidente il pagamento del consistente acconto riguardante l’anno precedente e ciò significa che il saldo per l’anno 2021 risulterà meno oneroso, oppure anche nullo nel caso in cui il fatturato risulti uguale a quello dell’anno 2020.

You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Lascia un Commento